Il nome Caprifoglio evoca leccete mediterranee, i boschi xerofili, i profumi delle erbe aromatiche della macchia mediterranea, gli arbusteti impenetrabili ai margini dei querceti di roverella. Grandi fiori allungati che nello slancio della fioritura estiva si protraggono imperiosi come a voler imporre il loro profumo. Questa volta però parliamo sì di un caprifoglio, ma diverso: un caprifoglio montano, a fiori piccoli privi della classica brattea a coppa alla base dei peduncoli. I montanari lo chiamano “la cerace vastarde” perché i frutti simili ad una ciliegia mettono l’acquolina in bocca ma guai a mangiarli!
Caprifoglio alpino, Madreselva alpina, Ciliegia bastarda
Caprifoliaceae
P caesp
Orof. S-Europ.