Con questa scheda impareremo a identificare una pianta molto comune sul territorio, ma sicuramente poco conosciuta e osservata: la Canapa acquatica ( Eupatorium cannabinum L.), appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Deve il suo nome alla somiglianza fogliare con la Canapa ( Cannabis sativa L. ). La forma biologica è H scap – Emicriptofite scapose, ovvero piante perennanti per mezzo di gemme al livello del terreno e con asse fiorale allungato. Raggiunge un’altezza di 60-150 cm (fino a 200 cm ). Pianta perenne dotata di rizoma strisciante e caratterizzata da fusti eretti spesso rossastri in alto, solcati e ricoperti da peli corti (fusto tomentoso). Le foglie superiori sono costituite da 3-5 segmenti lanceolati opposti e brevemente picciolati, mentre le inferiori sono in genere intere lanceolate. Tutte le foglie presentano caratteristica dentatura – crenatura dei margini. I fiori assumono colorazione dal rosa chiaro al porpora, spesso anche biancastri e dotati di un leggero profumo. Sono raggruppati in capolini minuti portati in densi corimbi. Il frutto è un achenio scuro a 5 coste, dotato di pappo biancastro.
L’Eupatorium cannabinum è comune sul territorio: predilige luoghi molto umidi come fossi, margini e greti di fiumi, zone paludose ma anche boschi freschi e zone ruderali con molta acqua, da 0 a 1400 m s.l.m. La sua presenza in sottobosco è indice di elevata umidità del suolo.
Le parti che vengono generalmente utilizzate in fitoterapia sono le foglie e le radici, contenenti resina, tannini e un principio amaro. Ambedue andrebbero utilizzate fresche, perché, essiccate, perdono rapidamente le loro proprietà. Ciò risulta spesso impossibile dato il loro odore e sapore alquanto sgradevole. Tammaro, in Flora officinale d’Abruzzo, indica l’infuso di radici e foglie fresche come colagogo e diuretico, inoltre, al decotto vengono attribuite proprietà purganti ed epato – renali. Come uso tipico abruzzese, viene riportato l’utilizzo del decotto come vermifugo. Le foglie vengono generalmente raccolte prima della fioritura, mentre le radici in primavera o autunno. Una curiosità sull’Eupatorium cannabinum è che a causa del sapore amaro, solo pochi animali come le capre lo inseriscono nella propria dieta.
ATTENZIONE: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi officinali sono riportati per puro scopo informativo, pertanto declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, alimentare o estetico.
Bibliografia e sitografia:
PIGNATTI S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
TAMMARO F., 1984. Flora Officinale d’Abruzzo, Regione Abruzzo, a cura del Centro Servizi Culturali-Chieti.
Selezione del READER’S DIGEST, 1979. Segreti e virtù delle piante medicinali, edito da Selezione Reader’s Digest , Milano
Mirna Medri – “Eupatorium cannabinum L. – Canapa acquatica”. In Acta Plantarum, Forum. Disponibile on line (data di consultazione: 14/09/2016): http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=95&t=8259