Galanthus nivalis: il Bucaneve per salutare l’inverno

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L’inverno è ormai giunto al termine, con il suo carico di freddo e neve che tanto ha stancato le ginocchia della nostra Regione. Ma la primavera arriva sempre. Dapprima lentamente con raggi di sole rattrappiti e scricchiolanti come grandine sul bosco in seguito spavalda e allegra per lasciare un buon ricordo di sé. Flora d’Abruzzo saluta la stagione dei freddi con una delle specie nemorali più amate e conosciute, assurta dalla tradizione popolare a simbolo di rinascita e speranza: Il Bucaneve.

Il Galanthus nivalis L. (Bucaneve, Foraneve, Galantino, Campanella del lupo, Lacrima bianca, Stella del mattino) è una elegante erbacea appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae che proprio in questi giorni sta regalando le sue ultime fioriture candide ai sottoboschi della nostra Regione.

La famiglia delle Amaryllidaceae include specie erbacee perenni caratterizzate dalla presenza di un bulbo o di un rizoma sotterraneo a protezione delle gemme. Attualmente annovera circa 1600 specie, divise in 75 generi ma negli anni essa è stata oggetto di svariate riorganizzazioni su base filogenetica che l’hanno combinata con altre famiglie affini come le Liliaceae. Appartiene alla classe delle Monocotiledoni, distinte dalle Dicotiledoni per molti aspetti morfofisiologici. Per un amatore sono principalmente due le differenze di facile osservazione: l’embrione delle monocotiledoni ha un solo cotiledone (fogliolina embrionale) mentre quello delle dicotiledoni ne ha due; le foglie delle monocotiledoni hanno le nervature principali parallele, mentre nelle dicotiledoni sono reticolate.

Il genere Galanthus è uno dei meno numerosi e raccoglie circa 15 specie di cui solo due presenti in Italia: Galanthus nivalis L. e Galanthus regina–olgae Orph.. Tuttavia quest’ultimo è assente in Abruzzo vegetando spontaneamente solo in Sicilia, Calabria e Toscana. La specie è presente in gran parte d’Italia (assente in Valle d’Aosta, Calabria, Sicilia e Sardegna) e il suo habitat si realizza nei sottoboschi di boschi misti e vallecole umide e fresche, ricche di humus, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine. Il corotipo che ne indica l’area di distribuzione è Europ.-Caucas.

L’etimologia del nome generico deriva dall’unione dei vocaboli greci “gála” latte, e “anthòs” fiore, indicando un fiore candido come il latte. L’epiteto specifico “nivalis” della neve, rimanda alla fioritura precoce che molto spesso avviene quando c’è ancora neve al suolo (Cattabiani A., 1998).

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Il Galanthus nivalis L. è una specie nemorale che realizza il suo habitat nei boschi misti umidi e freschi. Nel periodo invernale è molto comune trovarla insieme alla Scilla bifolia L. che si intravede nello sfondo

Da un punto di vista morfologico il bucaneve è una erbacea perenne alta dai 10 ai 30 cm portante un bulbo ovoide a tuniche scure che gli assegna la forma biologica di G bulb (Geofite bulbose). Il fusto è eretto, cilindrico e striato. Le foglie sono tutte radicali: le inferiori ridotte a guaine membranose; le superiori lineari, lievemente carnose, verde-glauche e lunghe sino a 18 cm. I fiori sono solitari e nutanti, avvolti da una spata membranacea trasparente, hanno perigonio petaloide composto da 6 tepali bianchi: i 3 tepali interni sono lunghi circa 1 cm con una macchia verde o giallo-verdastra sull’apice; i 3 tepali esterni sono liberi, ovati, concavi e lunghi quasi il doppio rispetto agli interni. I fiori hanno odore poco gradevole e l’antesi si manifesta da dicembre ad aprile. I frutti sono capsule carnose ovoidi contenenti numerosi piccoli semi ellittici muniti di un’escrescenza detta strofiolo. Quest’ultimo attira le formiche che provvederanno alla disseminazione (mirmecocoria).

La grazia, l’eleganza e la fallace gracilità del bucaneve possono portare l’osservatore a ritenerlo innocuo, tuttavia nasconde un lato oscuro. Ogni parte della pianta è tossica con una maggior concentrazione di principi attivi nel bulbo. I tessuti contengono in primis l’alcaloide galantamina seguito altri composti quali lycorina, nivalina, tazzettina, flexinina e diidrocinidina tutti ad effetto anticolinesterasico.  La galantamina è una neurotossina che inibisce la degradazione dell’ acetilcolina, quest’ultima è una molecola che promuove la contrazione muscolare (nel caso della giunzione neuromuscolare) e l’impulso nervoso (nel caso della sinapsi), per cui l’effetto di un avvelenamento consiste in una disfunzione degli impulsi nervosi e una paralisi muscolare. Le prime ricerche biochimiche sul genere Galanthus vennero effettuate in Bulgaria dal prof. Paskov nel 1959, isolando la galantamina da una specie locale adoperata tradizionalmente come rimedio popolare nell’Europa orientale. (Viola S., 1975). L’avvelenamento, seppur molto raro, avviene per ingestione dei bulbi crudi (ISPESL, 2008), talvolta scambiati per quelli di erba cipollina (Reader’s Digest, 1979), ha effetto emetico oltre che anticolinesterasico. Attualmente la galantamina è indicata per il trattamento della demenza sia di tipo Alzheimer che vascolare (Relazione NIHCE 2006).

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Il Galanthus nivalis L., quando presente, tende a formare densi popolamenti. Si noti la macchia verde presente sui sepali interni

La tradizione popolare ha fantasticato molto sul bucaneve tanto che in tutta l’Europa meridionale e orientale si mescolano leggende e usanze legate a questa pianta. Nella dottrina cattolica il bucaneve ha un alto valore simbolico rappresentando la Speranza e la Rinascita, ciò deriverebbe da una leggenda secondo la quale il galantino nacque dalle lacrime versate dai neonati durante la strage degli innocenti operata da Erode (Cattabiani A., 1998). Un’altra leggenda devota racconta che in seguito alla cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden, la donna fosse stanca e infreddolita dal gelo dell’inverno. Era a tal punto sfinita che per aiutarla un angelo del Signore soffiò sui fiocchi di neve sciogliendoli e mutandoli in bucaneve. La festa della Candelora che cade il 2 febbraio è il giorno della purificazione della Madonna e il bucaneve è il fiore simbolo della purezza della Vergine. Prima ancora della Candelora veniva festeggiata dai romani la Dea Februa, ovvero Giunone, ed anche in quel caso i fiori utilizzati durante le celebrazioni erano i bucaneve.  Questa leggenda ha dato origine ad un’usanza diffusa in tutta Europa nei tempi passati, di far raccogliere il bucaneve alle fanciulle per indossarlo come simbolo di purezza. Anche nella mitologia Greca esistono storie legate al bucaneve: Si narra che nella piccola isola di Nikaria Dedalo seppellì lo sfortunato figlio Icaro, da quel giorno il vento cominciò a piangerne la morte con lacrime, che una volta giunte al suolo, si trasformavano in bucaneve.

In bibliografia troviamo numerosi detti e riti propiziatori legati a questa pianta, uno dei più comuni riguarda la pratica di raccogliere il bucaneve nella prima notte di luna piena di gennaio per assicurarsi un anno di felicità e prosperità (Cattabiani A., 1998). Negli erbari d’amore si riporta un singolare rito da praticarsi con il foraneve: per legare indissolubilmente un innamorato/a alla propria metà, bisognava raccogliere il fiore appena spuntato e gettarlo nella corrente di un fiume ad occhi chiusi e pronunciando il nome dell’amato/a. Se la corrente portava via il fiore l’amore era durevole, se invece lo depositava sulla riva il legame amoroso era destinato a finire.


ATTENZIONE: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi officinali e sono riportati per puro scopo informativo, pertanto declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, alimentare o estetico.


Bibliografia e sitografia:

Cattabiani A., 1998. Florario: Miti, leggende e simboli di fiori e piante. Arnoldo Mondadori Editore, Milano.

Conti F., 1998. An annotated checklist of the Flora of the Abruzzo.

Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

ISPESL, 2008. Le piante degli orti e dei giardini: prevenzioni del rischio. Quaderni tecnici per la salute e la sicurezza.

Pignatti S., 1982. Flora d’Italia. Bologna

Lapucci C., Antoni A.M., 2016. La simbologia delle piante. Sarnus editore. Firenze

Marinella Zepigi, 2009– “Galanthus nivalis L. – Bucaneve”. In Acta Plantarum, Forum. Disponibile on line (data di consultazione: 29/03/2017) http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/mod_viewtopic.php?t=9010

NIHCE – National Institute for Health and Clinical Excellence – Alzheimer’s disease – donepezil, galantamine, rivastigmine (review) & memantine.  May 2006

Selezione del Reader’s Digest, 1979. Segreti e virtù delle piante medicinali, edito da Selezione Reader’s Digest. Milano

Selezione del Reader’s digest, 1983. Guida pratica ai fiori spontanei in Italia. Edito da Selezione Reader’s Digest. Milano.

Viola S., 1975. Piante medicinali e velenose della flora italiana. Novara

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