La Tossilaggine comune ( Tussilago farfara L.), o come viene più spesso indicata in Abruzzo, la Farfarella, appartiene alla famiglia delle Asteraceae. È una pianta erbacea perenne dotata di rizoma (forma biologica G rhiz – Geofite rizomatose). Alta dai 10 ai 25-30 cm, presenta dei fusti fioriferi cotonosi, eretti, ricoperti di brattee (foglioline simili a squame) tinteggiate di rosso. All’apice si trovano i fiori con colorazione giallo-oro, portati su capolini solitari (uno per ogni fusto o scapo), quelli al centro maschili e tubulosi mentre quelli esterni femminili e ligulati. Il frutto è un achenio dotato di pappo setoso (cipsela). Le foglie sono portate in rosetta, lungamente picciolate, di forma poligonale a base cuoriforme. Il margine è sinuoso e dentato, sono verdi e glabre per la pagina superiore, bianco-pubescenti per quella inferiore.
Il nome medioevale che veniva dato alla Farfarella era “Filius ante patrem“, a indicare una particolarità del ciclo vegetativo della pianta: infatti nella Tossilaggine compaiono prima i capolini gialli-oro ( Febbraio-Aprile), e successivamente le foglie in rosetta. Essendo una delle prime piante a fiorire, già nel periodo invernale sono facilmente individuabili, distribuite in folte colonie. Un vecchio detto aquilano raccolto da Finamore (1912) e riportato da A.Manzi in Piante sacre e magiche in Abruzzo recita: “Se la vigne te la farfarella dalla pe’ dote a la tua sorella“, a indicare lo scarso valore di un vigneto in cui cresceva spontaneamente la Tossilaggine. Infatti questa pianta vegeta in terreni umidi e argillosi, tipici dei versanti delle colline teatine. La si incontra spesso ai margini dei fossi e lungo i bordi stradali.
Le proprietà medicinali della pianta sono conosciute da sempre nelle province abruzzesi: ricca di mucillagini e tannini, viene utilizzata in decotto o in sciroppo insieme a foglie di Malva sylvestris contro la tosse e come espettorante (Tammaro,1984). Il nome stesso deriva dal latino tusse (tosse) e agere (portar via). Per uso esterno è efficace contro le rughe, risulta emolliente per la pelle. Le foglie essiccate possono essere utilizzate per preparare delle sigarette per aiutare i fumatori a disintossicarsi (Reader’s digest,1979).
ATTENZIONE: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi officinali sono riportati per puro scopo informativo, pertanto declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, alimentare o estetico.
Bibliografia e sitografia
PIGNATTI S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
TAMMARO F., 1984. Flora Officinale d’Abruzzo, Regione Abruzzo, a cura del Centro Servizi Culturali-Chieti.
Selezione del READER’S DIGEST, 1979. Segreti e virtù delle piante medicinali, edito da Selezione Reader’s Digest , Milano
MANZI A., 2003. Piante sacre e magiche in Abruzzo, Collana Scienze e Ambiente. Carabba Editore
SITOGRAFIA :
Giuliano Salvai, 2007 – “Tussilago farfara L. – Tussilagine”. In Acta Plantarum, Forum. Disponibile on line (data di consultazione: 02/09/2016): http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=95&t=675